Gli sviluppatori Debian hanno adattato vari programmi per il partizionamento in modo che funzionino su vari tipi di hard disk e su varie architetture di sistema. Quello che segue è un elenco dei programmi disponibili a seconda dell'architettura.
Lo strumento di partizionamento raccomandato da Debian. Questo «coltellino svizzero» dai mille usi, può anche ridimensionare le partizioni, creare file system e assegnarli ai punti di montaggio.
Il partizionatore originale di Linux, riservato ai guru.
Occorre fare attenzione se si hanno partizioni FreeBSD sulla propria macchina: i kernel del sistema d'installazione comprendono il supporto per queste partizioni, ma all'interno di fdisk esse potrebbero avere dei nomi di device diversi. Si veda il Linux+FreeBSD HOWTO.
Uno di questi programmi verrà eseguito in modo predefinito quando si seleziona
. Si potrebbe anche usare un programma di partizionamento diverso tramite la riga di comando sulla seconda console, questa operazione non è raccomandata.Assicurarsi di creare un «disk label Sun» sul proprio disco di avvio. Questo è l'unico schema di partizionamento gestito dall'OpenBoot PROM, quindi è l'unico utilizzabile. Il tasto s può essere utilizzato in fdisk per creare disk label Sun.
Inoltre, a proposito dei dischi SPARC, occorre assicurarsi che la prima partizione sul disco di avvio inizi al cilindro 0. Ciò significa anche che la prima partizione conterrà la tabella delle partizioni e il blocco di avvio, che occupano i primi due settori del disco. Non si deve mettere lo swap sulla prima partizione del disco di avvio, perché le partizioni di swap non conservano i primi settori della partizione. È possibile invece usare partizioni ext2 o UFS, visto che queste non alterano la tabella delle partizioni e il blocco di avvio.
È anche consigliabile che la terza partizione sia di tipo «Whole disk» (tipo 5) e contenga l'intero disco (dal primo all'ultimo cilindro). Questa è semplicemente una convenzione dei disk label Sun per aiutare il boot loader SILO a svolgere il proprio compito.