Gli sviluppatori Debian hanno adattato vari programmi per il partizionamento in modo che funzionino su vari tipi di hard disk e su varie architetture di sistema. Quello che segue è un elenco dei programmi disponibili a seconda dell'architettura.
Lo strumento di partizionamento raccomandato da Debian. Questo «coltellino svizzero» dai mille usi, può anche ridimensionare le partizioni, creare file system e assegnarli ai punti di montaggio.
Un partizionatore semplice, con interfaccia a schermo intero, adatto a tutti.
Si noti che cfdisk non riconosce le partizioni FreeBSD, quindi anche in questo caso i nomi dei dispositivi potrebbero risultare diversi da quanto ci si aspetta.
Uno di questi programmi verrà eseguito in modo predefinito quando si seleziona
. Si potrebbe anche usare un programma di partizionamento diverso tramite la riga di comando sulla seconda console, questa operazione non è raccomandata.
PALO, il boot loader HPPA, richiede una partizione di tipo «F0»
nei primi 2 GB del disco. È qui che verranno immagazzinati il boot loader,
un kernel e un RAMdisk opzionali, quindi occorre che la partizione sia
abbastanza grande da contenerli, almeno 4 MB (ma anche 8–16 MB).
Un ulteriore requisito del firmware è che il kernel Linux deve risiedere
nei primi 2 GB del disco, condizione che viene soddisfatta creando una
partizione di root ext2 che stia interamente nei primi 2 GB del disco.
In alternativa, è possibile creare una piccola partizione ext2 vicino
all'inizio del disco e montarla come /boot
, visto che
questa è la directory che ospita i kernel Linux. /boot
deve essere abbastanza grande da contenere il numero di kernel (e le relative
copie di backup) che si intende installare: di solito 25–50 MB sono
sufficienti.